Adenocarcinomi del pancreas

L’adenocarcinoma pancreatico è la più comune patologia neoplastica del pancreas, in quanto rappresenta circa l’85% dei casi, ed il termine “cancro del pancreas” viene talvolta utilizzato per riferirsi solo a questo tipo.

Meno comuni invece sono le iperplasie duttali mucinose e tumori Neuroendocrini (P-NETs) che originano dalle cellule che producono gli ormoni pancreatici; questi tipi di neoplasie hanno un decorso generalmente meno aggressivo rispetto all’adenocarcinoma.

Quando un tumore pancreatico cresce, può invadere organi vicini, come il dotto biliare, l’intestino o lo stomaco e può anche coinvolgere i vasi sanguigni vicini. Le cellule tumorali possono diffondersi per via linfatica  ai linfonodi, per via ematica (al fegato, polmone , ossa etc)  o altrove nell’addome.

Sebbene il cancro del pancreas sia relativamente raro il numero di nuovi casi è aumentato. Rappresenta circa il 4 % di tutti i tumori di nuova diagnosi tra maschi e femmine e costituisce la quinta causa di morte cancro-correlata nel mondo. La sua incidenza è in aumento negli ultimi anni, probabilmente anche per il miglioramento delle tecniche diagnostiche (TC addome, RM addome, eco-endoscopia con agoaspirato).

 

Incidenza e fattori di rischio

Le neoplasie del pancreas costituiscono circa il 4 per cento di tutti i tumori di nuova diagnosi.

Come nella maggior parte delle patologie neoplastiche, non sono note le cause che portano allo sviluppo della patologia; sono tuttavia noti alcuni fattori di rischio, tra i quali troviamo il fumo (i fumatori presentano un rischio triplo), l’abuso di alcool, l’intolleranza al glucosio, la resistenza all’insulina e il diabete, un’alimentazione ricca di grassi e proteine animali.

La presenza in famiglia di casi di tumore del pancreas o della mammella o del colon costituisce un fattore di rischio aggiuntivo, in genere riconducibile a specifiche mutazioni genetiche ereditarie

 

Sintomi

Nella maggior parte dei casi le neoplasie pancreatiche non provocano sintomi in una fase precoce, ad eccezione dei casi in cui la neoplasia, sebbene di piccole dimensioni, sia localizzata in prossimità dello sbocco nella ghiandola pancreatica della via biliare, provocandone l’ostruzione.

I sintomi legati alla patologia possono essere:

  • Ittero (comparsa di colorito giallo della cute e delle sclere, correlato all’aumento dei valori della bilirubina nel sangue);
  • Calo ponderale;
  • Insorgenza di diabete mellito;
  • Anoressia (difficoltà ad alimentarsi);
  • Dolore addominale talvolta irradiato posteriormente

In caso di comparsa di uno o più di questi sintomi, è bene rivolgersi al proprio medico curante per eseguire gli accertamenti necessari.

 

Diagnosi

Nel caso di sospetto di patologia neoplastica nel pancreas, è necessaria l’esecuzione di esami di laboratorio e strumentali per giungere a una corretta diagnosi:

  • Esami ematochimici: dosaggio dei valori ematici degli indici di funzionalità epatica (bilirubina totale e diretta, fosfatasi alcalina, gamma-GT, transaminasi) e dei markers neoplastici (CA 19-9 e CEA). Questi stessi test possono anche essere utilizzati per valutare la progressione del tumore o per valutare l’efficacia del trattamento eseguito.
  • Esami radiologici: Uno o più dei seguenti esami radiologici sono utilizzati per definire l’estensione e/o la possibile diffusione extrapancreatica del tumore: ecografia addome, TAC addome con mezzo di contrasto (per verificare sia l’estensione pancreatica e linfonodale della malattia che eventuali metastasi a distanza intra-addominali) o, nel caso di neoplasie con componente cistica, Risonanza Magnetica con mezzo di contrasto con sequenze colangiografiche, TAC torace (per valutare eventuali localizzazioni polmonari metastatiche di malattia);
  • Ecoendoscopia (EUS): si tratta di un esame endoscopico che, attraverso una sonda ad ultrasuoni localizzata all’estremità dello strumento utilizzato, permette una visualizzazione ecografica diretta della zona interessata. L’utilizzo di questa sonda consente inoltre di prelevare il tessuto sospetto per eseguire un esame istologico (ovvero un’analisi microscopica delle cellule)
  • CPRE (Colangio-Pancreatografia Retrograda Endoscopica): è un esame endoscopico che sfrutta l’iniezione del mezzo di contrasto direttamente nei dotti pancreatici e nelle vie biliari, consentendo di visualizzare eventuali restringimenti. Consente inoltre l’esecuzione di prelievi di cellule e, in caso di necessità (restringimenti causati dalla neoplasia), il posizionamento di protesi a livello della via biliare.
  • Biopsia: in caso di esami medici, di laboratorio o radiologici indicanti la presenza di una neoformazione pancreatica, l’esecuzione di una biopsia della lesione è necessaria. Consiste nella rimozione di una piccola porzione di tessuto pancreatico. La maggior parte delle biopsie sono ottenute mediante ecoendoscopia (EUS) o mediante colangiopancreatografia retrograda endoscopica (CPRE). Gli istopatologi, in seguito, esamineranno il tessuto al microscopio, definendo la natura benigna o maligna. Conoscere la tipologia di tumore è fondamentale per garantire un adeguato trattamento. Alla Fondazione Policlinico “A. Gemelli” IRCCS di Roma gli istopatologi sono particolarmente specializzati nella diagnosi istologica del tumore pancreatico. Di frequente sono chiamati alla rivalutazione di biopsie eseguite presso altre sedi.

Nel nostro ospedale offriamo tecnologie avanzate e precise sia per l’imaging radiologico che per l’esecuzione di biopsie. Ciò rende possibile un’accuratezza diagnostica efficace e sicura che non era possibile in passato.

Stadiazione del tumore pancreatico

Le tecniche diagnostiche che usiamo sono finalizzate a determinare se la lesione pancreatica sia una lesione cistica, un’iperplasia duttale mucinosa, un tumore neuroendocrino o un adenocarcinoma. In caso di neoplasia maligna, i risultati degli esami diagnostici saranno utilizzati per valutare lo stadio del tumore. La stadiazione è basata sulla valutazione dell’estensione locale della neoplasia e sulla valutazione di eventuale diffusione ai linfonodi o ad altri organi. Tutto ciò è fondamentale per definire il miglior tipo di trattamento ed approccio da utilizzare.

Ci sono diversi stadi di tumore pancreatico:

  • Stadio Ia: il tumore è più piccolo di 2 cm e confinato al pancreas
  • Stadio Ib: il tumore è più piccolo di 4 cm e confinato al pancreas
  • Stadio IIa: il tumore è più grande di 4 cm senza segni di coinvolgimento dei linfonodi regionali
  • Stadio IIb: il tumore non coinvolge i vasi sanguigni maggiori ma le cellule tumorali hanno diffuso ai linfonodi regionali.
  • Stadio III: il tumore è cresciuto al di fuori del pancreas ed ha invaso i vasi sanguigni maggiori o i nervi circostanti.
  • Stadio IV: presenza di metastasi a distanza.

Laparotomia e Laparoscopia nella stadiazione tumorale

La stadiazione può anche includere procedure chirurgiche come la laparotomia. In questa procedura, il chirurgo esegue una piccola incisione sull’addome al fine di visualizzare direttamente l’estensione del tumore pancreatico. Ciò permette di definire se il tumore può essere rimosso radicalmente.

I chirurghi della Fondazione Policlinico “A. Gemelli” IRCCS di Roma utilizzano anche un metodo chirurgico alternativo e mini-invasivo chiamato laparoscopia. Si basa sull’esecuzione di piccole incisioni attraverso cui è introdotta una telecamera laparoscopica che permette la valutazione del pancreas e dei tessuti circostanti. I tempi di recupero sono molto più brevi rispetto alla laparotomia, permettendo di iniziare molto più precocemente ad esempio trattamenti chemioterapici a confronto della laparotomia.